L’AVVOCATO RISPONDE – Parliamo della banca del sangue per i cani
Appuntamento settimanale con la rubrica di Tesori a quattro zampe L’AVVOCATO RISPONDE, a cura dell’avvocatessa Giada Bernardi. Oggi parliamo della banca del sangue per il cane.ù
La medicina trasfusionale in ambito animale è regolata dalle linee guida del Ministero della Salute – Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti – che si applicano al sangue intero di origine animale prelevato da animali di proprietà di persone giuridiche e/o fisiche per lo scopo trasfusionale. Non si applicano ai prodotti derivati dal sangue, che sono regolati dal D.Lvo del 6 aprile 2006, n.193.
Per “sangue intero” si intende il sangue prelevato scopo trasfusionale da un donatore riconosciuto idoneo, utilizzando materiale sterile e sacche regolarmente autorizzate dal Ministero della Salute, contenenti una soluzione anticoagulante-conservante.
Un cane può donare il sangue – ed essere, quindi, donatore idoneo se: è in regola con le vaccinazioni ordinarie e con quelle per cimurro, leptospirosi, epatite, parvovirosi e rabbia; versa in condizioni di buona salute; pesa più di 25 kg; ha un’età compresa tra i 2 e gli 8 anni ed ha indole docile. Un gatto è donatore idoneo se ha un’età compresa tra 2 e 8 anni, pesa almeno 5 kg, è in regola con il protocollo vaccinale ed è vaccinato per calicivirosi, herpesvirosi, panleucopenia infettiva, clamidiosi , è sano e docile e vive in casa senza avere contatti con l’esterno.
Anche il cavallo è un donatore di sangue ed è considerato idoneo se ha un’età compresa tra 3 e 10 anni, pesa almeno 400 kg, è vaccinato per il tetano, è sano e docile. Per la sicurezza dei donatori e dei riceventi cani e gatti che precedentemente hanno ricevuto sangue intero, globuli rossi o plasma non possono donare il sangue.
Il prelievo di sangue intero deve essere effettuato da un veterinario, attuando una metodica che garantisca asepsi ed utilizzando con dispositivi non riutilizzabili, seguendo il protocollo e dettato dal Direttore sanitario della struttura trasfusionale. Protocollo che, tra le altre, dedica particolare riguardo alla detersione e disinfezione della cute prima della venipuntura.
Preliminarmente al prelievo è necessario ispezionare le sacche per verificare l’assenza di eventuali difetti, la scadenza, la corretta quantità di anticoagulante in esse contenuta ed il suo aspetto. Dopo ciascun prelievo, i contenitori e le sacche debbono essere accuratamente ispezionati per verificare l’assenza di qualsiasi difetto e debbono essere inoltre adottate misure volte ad evitare ogni possibilità di errore nell’etichettatura della sacca e delle corrispondenti provette.
I donatori possono donare al massimo ogni 3 mesi e le modalità di prelievo – preceduto dagli esami di routine – sono le stesse per entrambi, prevedendo il posizionamento dell’animale sul tavolo del veterinario nella posizione per lui più congeniale e con la presenza del proprietario ( se lo desidera) e del personale infermieristico che ha il compito importantissimo di tranquillizzare la bestiola e mantenuto in posizione. Il prelievo viene effettuato, previa tricotomia, dalla vena giugulare e dura circa 15 minuti. Se il donatore è tranquillo non è necessaria alcuna sedazione. Tutta la procedura dura un’ora circa.
Diversa la procedura per i cavalli. Il primo prelievo da un cavallo donatore deve essere preceduto da 90 giorni di condizioni in biosicurezza, che significa: assenza di contatti diretti con altri equidi o indiretti per il tramite di uso comune di strumenti e attrezzature; isolamento da insetti vettori di malattie trasmissibili; non aver subito somministrazioni di sangue, plasma o emoderivati; non essere stati sottoposti a trasporto in promiscuità con altri soggetti.
I cavalli donatori devono, poi, essere sottoposti ad un doppio controllo (giorno 0 e giorno 90 dall’inizio dell’isolamento) per le seguenti malattie trasmissibili ed in particolare negativi per: Anemia Infettiva equina, morbo coitale maligno, morva, herpes virus equino tipo 1 e 4, West Nile virus, Leptospira spp., Arterite Virale equina, Anaplasma phagocitophila, Babesia caballi e Theileria equi. In caso di presenza di anticorpi nei confronti di herpes virus equino tipo 1 e 4, Leptospira spp., Arterite Virale equina, Anaplasma phagocitophila.
Nel cavallo il sangue per la donazione viene di norma prelevato dalla vena giugulare previa anestesia locale sopra il sito di prelievo e tricotomia della zona.
La quantità di sangue prelevata dai donatori dipende dalla taglia e dal peso degli stessi ed in particolare: nel cane si possono prelevare fino a 1,5 – 2% del volume ematico corporeo non superando i 18 ml/Kg, nel gatto 1,5 – 2% del volume ematico corporeo non superando i 10 ml/Kg e nel cavallo 1,5 – 2% del volume ematico corporeo non superando i 20 ml/Kg. In ogni struttura trasfusionale deve essere predisposto un sistema di registrazione e di archiviazione dei dati che consenta di ricostruire il percorso di ogni unità di sangue, dal momento del prelievo fino alla sua destinazione finale.
I dati del donatore devono essere registrati e aggiornati in uno schedario donatori ( cartaceo o informatico) a cura del direttore sanitario di ogni singola struttura e deve essere gestito in modo tale da permettere di individuare i dati del proprietario dell’animale donatore ed i dati clinici di quest’ultimo, da attuare la normativa vigente in materia di identificazione animale – facilitando la tracciabilità della donazione – e, ancora, consentire l’introduzione di informazioni riguardanti eventuali reazioni avverse.
Le operazioni di registrazione vanno effettuate dopo l’ultimazione di ogni fase di lavoro. Il registro deve essere conservato per tre anni presso ogni struttura trasfusionale e per le strutture destinate alla commercializzazione del sangue intero deve essere vidimato dall’ASL competente per territorio.
Giada Bernardi, avvocatessa