L’AVVOCATO RISPONDE – Detrazioni fiscali per gli animali domestici. Normativa pregressa, attuale e futura

 Mercoledi 22 dicembre 2021, nuovo appuntamento con la rubrica di Tesori a quattro zampe L’AVVOCATO RISPONDE, a cura dell’avvocatessa Giada Bernardi. Oggi parliamo di “Detrazioni fiscali per gli animali domestici. Normativa pregressa, attuale e futura”. “Dall’1 gennaio 2021 la legge di Bilancio ha elevato ad € 550,00 ( ovvero € 50 in più rispetto al passato) l’importo massimo in detrazione IRPEF del 19% per spese veterinarie (comma 333 art.1 legge 178/2020), prevedendo una franchigia di € 129,11.
In base al DM 6.6.2001, n. 289 sono detraibili le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva, risultando quindi escluse dall’ambito della detrazione in esame le spese per la cura di animali allevati o detenuti nell’ambito di attività agricole o utilizzati per attività illecite. Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione d’imposta per le spese veterinarie varia in base all’importo del reddito complessivo e spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino ad € 120.000. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari ad €240.000. Per la verifica del limite reddituale si tiene conto anche dei redditi assoggettati a cedolare secca.
Per il modello 730/2021, che è relativo alle spese sostenute nell’anno 2020, l’importo massimo da portare in detrazione sarà, quindi, di € 500,00, mentre dal 2022 si potranno detrarre € 550,00, sempre con franchigia di €129,11. L’importo massimo delle spese che danno diritto alla detrazione è pari ad € 370,89 ( corrispondente ad €500 – € 129,11) dall’1.1.2020 con detrazione massima ottenibile è di € 70,47 (€ 370,89 x 19%) e di € 420,89 (corrispondente ad € 550 – € 129,11) dall’1.1.2021 con detrazione massima ottenibile è di € 79,96 (€ 420,89 x 19%).
Possono essere portati in detrazione:
– le spese relative alle prestazioni rese dal medico veterinario;

– gli importi corrisposti per l’acquisto di medicinali prescritti dal veterinario;
– le spese per le analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie;
– le spese per l’acquisto di farmaci venduti in strutture diverse dalle farmacie, purché autorizzate dal Ministero della Salute;
– le spese per l’acquisto di farmaci senza obbligo di prescrizione medica.
Da rammentare come non occorra conservare la prescrizione del veterinario ma come sullo scontrino – oltre al codice fiscale di chi paga – debbano essere riportati anche natura, qualità (specifico codice di autorizzazione al commercio) e quantità dei medicinali. Da tener presente come la detrazione fiscale per le spese sostenute per gli

animali domestici spetta a colui che ha effettuato il pagamento, anche se non è proprietario dell’animale, e indipendentemente dal numero di animali posseduti.

Potranno usufruire del bonus i soggetti residenti in Italia ( che è, ovviamente, condizione sine qua non
per poter accedere alla detrazione fiscale – eseguire il pagamento con mezzi tracciabili ( ovvero carta, bancomat, versamento bancario e/o postale ) ed associato alla Tessera Sanitaria del soggetto che effettua il pagamento ( e
che consente l’inserimento del Codice Fiscale sullo scontrino). Nel modello 730/2021, quindi, le spese in questione – il cui limite massimo da indicare sarà di € 500,00 – dovranno essere indicate nella sezione I, rigo da E8 a E10 del modello , ovvero “Altre spese” ed utilizzare il codice 29 Nell’indicazione dell’importo dovrà, comunque, indicarsi anche la franchigia di € 129,11, che rimane a carico del contribuente. In buona sostanza, quindi, la detrazione per le spese veterinarie del modello 730 del 2021( relativo all’anno 2020) può essere riconosciuta per la parte di spesa che supera il valore della franchigia di € 129,11 ed è inferiore alla soglia limite di € 500,00.
Significando ciò come Per una spesa totale di € 500,00 viene quindi riconosciuta la detrazione al 19 % sulla quota che eccede la franchigia. Detta percentuale deve, quindi, essere applicata su € 370,89 e la detrazione spettante ammonta a 70,47 euro. Per una spesa complessiva di € 600,00 euro, nel rigo del modello 730/2021 si

dovrà comunque indicare la somma di € 500,00 ovvero la quota limite. Potranno, quindi, verificarsi le seguenti condizioni:

a) spesa inferiore ad € 129,11: non si ha diritto alla detrazione;

b) spesa superiore ad € 129,11 ma è inferiore ad € 500,00: la detrazione al 19% andrà calcolata sulla quota che eccede la franchigia;

c) spesa superiore ad € 500,00: la detrazione ammonterà a circa € 70,00

Dal Bonus Animali 2021 Rimangono esclusi gli acquisti di medicinali e dispositivi medici, oppure i servizi veterinarie erogati all’interno di strutture pubbliche. L’esclusione vale anche per le prestazioni rese da studi veterinari privati, qualora siano accreditati presso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
La Legge di Bilancio ha riconfermato anche per il 2022 il Bonus Animali, fruibile sia per gli animali domestici che per quelli selvatici e può essere richiesto da tutti i cittadini italiani, indipendentemente dall’ISEE. Rispetto alle disposizioni passate e vigenti il Bonus 2022 ha introdotto delle novità, nell’osservanza della tutela animale e delle persone che si prendono cura di animali. Potranno beneficiare del Bonus sia i padroni di animali domestici, sia le
persone, gli enti e le associazioni che si dedicano ai diritti e alla cura degli animali selvatici e che si occupano di problematiche del mondo animali quale per esempio il fenomeno del randagismo.

Il Bonus Animali 2022 Il Bonus prevede anche una riduzione dell’Iva per l’acquisto degli alimenti e delle cure veterinarie, oltre alla costituzione di un fondo riservato ad azioni per esempio contro il fenomeno del randagismo, per cui è stanziato un fondo da due milioni l’anno per triennio prossimo per poter intervenire nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Sicilia, Sardegna e Puglia. O a favore della chiusura degli allevamenti dei visoni. O ancora per poter supportare economicamente i centri Cras, che lavorano per recuperare e tutelare diversi animali selvatici”.

Giada Bernardi, avvocatessa

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