L’AVVOCATO RISPONDE – L’Istituto zooprofilattico e l’autopsia in medicina veterinaria

Torna l’appuntamento con la rubrica di Tesori a quattro zampe L’AVVOCATO RISPONDE, a cura dell’avvocatessa Giada Bernardi:

Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali ( da qui in poi IZS) sono enti sanitari di diritto pubblico con autonomia gestionale ed amministrativa, facenti parte del Servizio sanitario nazionale e sottoposti al controllo del Ministero della Salute. Importanti strumenti tecnici ed operativi per la sanità animale gli IZS sono fondamentali per il controllo della salute e qualità degli alimenti di origine animale, per l’igiene degli allevamenti ed attività correlate e per l’esecuzione degli esami necroscopici, o autopsie, finalizzati a determinare le cause del decesso di un animale.

Sul territorio le sedi centrali sono 10 con 90 sezioni diagnostiche periferiche presenti in quasi tutte le province italiane che operano in stretto contatto e collaborazione con veterinari e ASL. Proprio l’essere l’ IZS un ente sanitario facente parte del Servizio Sanitario Nazionale conferisce ai referti necroscopici un’alta attendibilità e la quasi totale esenzione da censure. Nell’ipotesi in cui, quindi, si nutrano dei dubbi sulle cause del decesso di uno dei nostri animali o, ancora, quando la bestiola venga a mancare a seguito di un atto illecito o di un reato è sempre opportuno, qualora non disposta dalla Magistratura, l’esecuzione di un’autopsia. Compito arduo e doloroso, ma assolutamente necessario se si vuole avere chiarezza sulle ragioni della morte della bestiola.

L’esecuzione dell’autopsia segue un iter ben preciso. Il proprietario dell’animale dovrà farsi redigere una richiesta medico-veterinaria da un veterinario libero professionista o da un veterinario del servizio pubblico della ASL nella quale dovrà essere specificato: richiesta esame anatomopatologico per la determinazione delle cause di morte; dati anagrafici del proprietario (compreso il codice fiscale); dati identificativi dell’animale (sesso, razza, ecc.); anamnesi; data della morte; eventuale sospetto clinico.

Il costo dell’esame necroscopico dipende da diversi fattori quali, ad esempio, il peso dell’animale e gli esami da eseguire. Il pagamento è anticipato e possono essere eseguiti eventuali esami ulteriori (batteriologici, virologici, istologici o tossicologici) stabiliti dal veterinario che esegue l’autopsia qualora li ritenga necessari in base a quanto emergerà nel corso dell’esame. Qualora si tratti di animale deceduto per sospetto avvelenamento (ordinanza 18 dicembre 2008 e successive modifiche) o esca sospetta, l’esame anatomopatologico/ispettivo e le relative indagini tossicologiche dovranno essere indicate specificamente nella richiesta di esecuzione della necroscopia. L’autopsia a scopo forense, in medicina veterinaria, costituisce una fonte insostituibile di informazioni in tutti i casi di uccisione illegale e morte non naturale degli animali e rientra nel novero di quegli accertamenti tecnici non ripetibili regolati dall’art.. 360 cpp, che riguardano persone, animali cose o luoghi il cui stato è soggetto a modificazione: il concetto di irripetibilità trova, infatti, la sua nozione nel fatto che è fondamentale compiere quell’accertamento il prima possibile, in quanto, con molta probabilità, tale atto potrebbe non essere più disponibile nell’immediato futuro.

L’autopsia a scopo forense è finalizzata ad evidenziare e documentare tutti gli elementi rinvenibili al fine di individuare la causa e/o le cause della morte dell’animale, il processo che ha provocato il decesso dell’animale, la categoria dell’evento morte e l’epoca della morte ( ovvero l’intervallo di tempo intercorso tra la morte dell’animale e il suo ritrovamento). Il Medico Veterinario che esegue le attività di cui si compone l’autopsia è anche responsabile dell’accettazione del reperto, dei contatti con i richiedenti e della custodia giudiziaria del materiale inviato, se accompagnato da sequestro giudiziario, delle eventuali indagini diagnostiche, nonché della refertazione finale. I campioni inviati da organi di PG o dalla Magistratura devono essere accompagnati da tutta la documentazione relativa al caso: verbale di sequestro, nomina del custode giudiziario, destinazione dei resti al termine delle operazioni, richiesta del PM o dell’Ufficiale di PG, ecc. Tutta la documentazione riferita al caso è conservata in appositi raccoglitori posti in armadi chiusi a chiave e accessibili solo al personale autorizzato. È importante garantire in ogni momento la tracciabilità della catena di custodia del reperto o di altri reperti derivanti dall’autopsia.

L’esecuzione dell’esame autoptico dovrà essere fatta operando una valutazione completa che dovrà tenere conto anche di una serie di elementi tra cui: lo stato di nutrizione dell’animale, le condizioni fisiche e le cure dallo stesso ricevute così come desumibili dal corpo e/o riferite da proprietario, la valutazione del luogo ove il corpo – in caso di maltrattamento – è stato ritrovato e della descrizione ( ove nota e possibile) delle circostanze del decesso e della cd scena del crimine. L’autopsia comprenderà una panoramica sull’intero corpo della bestiola e gli esiti degli esami compiuti anche sugli organi interni.

Per quanto doloroso possa essere l’idea che il corpicino del nostro compagno di vita venga sezionato ed analizzato si consiglia sempre l’esecuzione dell’esame necroscopico che potrà fornire dati ed informazioni certe in ordine alle cause della morte ed essere strumento indispensabile nell’ambito di un processo.

Giada Bernardi, avvocatessa

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