Nuovo appuntamento su Tesori a quattro zampe con la rubrica L’AVVOCATO RISPONDE, a cura dell’avvocatessa Giada Bernardi:
un gruppo indeterminato di persone e non già ad una sola. Il reato di disturbo del riposo delle persone si configura quando le immissioni sonore, ovvero l’abbaiare, superano la normale tollerabilità e i rumori risultano” potenzialmente idonei a disturbare la quiete ed il riposo di un numero indeterminato di persone… mentre sono irrilevanti e di per sé insufficienti le lamentele di una o più singole persone.”
Oltre al numero indeterminato di persone disturbate, il giudice nelle sue valutazioni dovrà tenere anche presente la condizione dei luoghi dove avvengono i latrati del cane: va da sé che una zona trafficata della città ha già dei rumori di fondo piuttosto importanti, mentre un casolare isolato in campagna vive già un altro tipo di situazione che il giudice dovrà prendere in considerazione di volta in volta. Nel 2000 La Cassazione affermava il seguente principio: Se il cane abbaia non è disturbo della quiete. Se il cane non disturba una pluralità di persone ma solo il vicino “il fatto non sussiste”. Perché vi sia reato “è necessario che i rumori siano obiettivamente idonei ad incidere negativamente sulla tranquillità di un numero indeterminato di persone”.
violazione del disposto di cui all’art. 659 cp.
Abbaiare è quindi un pieno diritto del cane ed un modo con cui lo stesso esprime i suoi bisogni, desideri e sentimenti, proprio come l’uomo fa con le parole, ma è preciso compito dei proprietari far sì che i
– I 3 decibel nelle ore notturne.
Giada Bernardi, avvocatessa