L’AVVOCATO RISPONDE – Benessere animale in Costituzione, avvocatessa Bernardi: “Riconosciuti dignità e diritti degli animali”

Appuntamento con L’AVVOCATO RISPONDE, la rubrica di Tesori a quattro zampe curata dall’avvocatessa Giada Bernardi. Oggi parliamo dell’inserimento del benessere animale e dell’ambiente in Costituzione:

La riforma trae ispirazione nell’art. 13 del Trattato sul Funzionamento dell’UE che dispone come: “[…] l’Unione e gli Stati Membri devono, poiché gli animali sono esseri senzienti, porre attenzione totale alle necessità degli animali, sempre rispettando i provvedimenti amministrativi e legislativi degli Stati Membri relativi in particolare ai
riti religiosi, tradizioni culturali ed eredità regionali».
L’importanza di questa norma consiste proprio nel riconoscere dignità agli animali, che non vengono più considerati alla stregua di cose ma come esseri senzienti quali sono. “Ogni animale ha dei diritti”; e sono “ il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti [che] hanno portato e continuano a portare l’uomo a commettere crimini contro la natura” è l’indimenticabile premessa della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale proclamata a Parigi, presso l’Unesco, nel 1978, che non ha remore a parlare di “diritti” e a declinarli nei suoi 14 articoli.

Il primo si richiama alla vita e recita: “ tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza”. Vengono poi il diritto al rispetto (art.2), a non subire atti crudeli (art. 3), a vivere in libertà (art. 4), a crescere secondo i ritmi della propria specie (art. 5). Ed il testo si chiude con un’equiparazione che potrà, forse, risultare forte ma che chi scrive ritiene assolutamente adeguata e corretta: rispettare i diritti animali significa accordare la stessa difesa legale riservata ai diritti umani, come espresso nell’art. 14 lett b) in cui si legge “I diritti dell’animale devono essere difesi dalla legge come i diritti dell’uomo”.

Una frase che ci piace interpretare come un buon auspicio, con la speranza che quanto prima i nostri compagni di vita, di qualunque razza e/o specie essi appartengano, vengano finalmente riconosciuti come viventi e senzienti e tutelati come meritano e come è giusto che sia. La nuova formulazione degli artt. 9 e 41 della Costituzione opera anche un riferimento alle generazioni future e specificamente al loro interesse.

Generazioni alle quali va il nostro pensiero, affinché possano vivere in un mondo migliore di questo ed in cui il rispetto della vita, dell’ambiente, della natura, della biodiversità non sia solo un’utopia o un miracolo una tantum, ma una costante quotidiana.

Giada Bernardi, avvocatessa

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