TRA UOMO E CANE BASTA UNO SGUARDO – Quanto vale un cane, soprattutto se questo è un cane soccorso? L’esperienza del sisma 2016

Terzo appuntamento con la rubrica di Tesori a quattro zampe TRA UOMO E CANE BASTA UNO SGUARDO, a cura delle volontarie cinofile della Croce Rossa Bassa Sabina. Oggi raccontiamo l’esperienza del sisma 2016 e dei cani salvataggio Dylan Dog e Aida.

La relazione tra l’uomo e il cane è un requisito essenziale per portare a termine un’operazione di salvataggio e soprattutto è fondamentale che questa relazione sia positiva e fiduciosa. Mi chiamo Simona e sono un’unità cinofila della Croce Rossa Italiana in formazione con altre volontarie. Ognuna di loro vi racconterà qualcosa della propria esperienza nei successivi articoli.

Tornando a me: al mio fianco ho Dylan_dog e Aida, due Labrador Retriever neri. Con loro ho scoperto quanto sia straordinario raggiungere uno degli obiettivi più magici che si possa realizzare: Il ritrovamento di un disperso. Nella mia esperienza di unità cinofila non ho visto una razza più adatta di altre, quello che conta è che il cane abbia un carattere equilibrato, non sia pauroso e abbia una buona tempra sia fisica che psichica. Devono essere cani agili, per muoversi con disinvoltura sia per la ricerca in superficie, nello specifico boschi, sia per la ricerca su macerie. Sì chiede loro tanto lavoro e impegno, ma sono esseri meravigliosi e instancabili a fianco del proprio conduttore. Un’unità inscindibile tra l’uomo è il cane.

Non puoi certo dire al nostro amico a quattro zampe: “Ora andiamo alla ricerca di una persona”. Ma in campo con costanza, impegno, dedizione e grande senso di sacrificio e responsabilità avviene la magia. Il loro olfatto sopraffino permette di individuare con rapidità dispersi o sepolti sotto le macerie accelerando il recupero e aumentando la possibilità di sopravvivenza. L’addestramento avviene tramite il gioco e il rinforzo positivo.
Ogni qualvolta il peloso risponde in maniera corretta viene premiato con cibo, gioco o coccola. Le esercitazioni si svolgono in campo, in zone boschive e in campi macerie attrezzati ad hoc per la formazione.

Percepire l’effluvio dell’odore umano sotto le macerie non è così semplice; dipende molto da come queste sono crollate e da quanti spazi d’aria ci sono sotto tutto quel materiale. Più c’è spazio e più è facile per il cane percepire tale traccia. È tutto difficile e vengono molti dubbi sulle proprie capacità di essere idonei a questo tipo di specializzazione. Mi dico sempre e consiglio sempre: non smettere mai di crederci e di lavorare sodo. Arriva il giorno in cui scendi in campo con il cuore in gola, il corpo non lo senti più, sganci il cane e gli dici: “Cerca!” e lui, senza pensarci due volte pieno di amore per te, per la splendida relazione che hai costruito, per non deluderti fa il miracolo!
Né pioggia, né vento, né un caldo insopportabile impediscono il suo viaggio alla ricerca del disperso. Quando lo senti abbaiare (è il modo in cui ti segnala il ritrovamento), il tuo cuore torna a battere più forte che mai. Le tue gambe, anche se stanche e pesanti, volano per raggiungere il tuo eroe e prontamente con un sorriso meraviglioso. A volte sono lacrime nere. Soccorri chiedendo contemporaneamente supporto ai mezzi e alle persone istruite per questo.

Nello scrivere tutto ciò mi sono emozionata da sola. Il mio pensiero ora è rivolto a tutte le vittime disperse o sepolte sotto le macerie. Un dolore che non si può neanche immaginare ma che purtroppo si può provare.
Amatrice, bella terra, così come ogni luogo dove tutto ti “crolla addosso”, sei e siete il nostro pianto ma anche il nostro sorriso. Difficile da accettare, ma umanamente necessario per continuare a vivere, con la speranza che tutto questo non accada più. E se accade ci sono persone specializzate fra cui le unità cinofile che non mollano mai. Le prime a partire e le ultime a tornare. Può accadere però che il cane perda la vita. Si adotta ogni accorgimento per la sicurezza, la sua generosità è tale che mette in gioco tutto se stesso. Non possiamo permetterci di dimenticarlo, non dobbiamo permetterci di dimenticare che cosa significa per quelle persone che hanno bisogno di aiuto.

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