TRA UOMO E CANE BASTA UNO SGUARDO – Incontriamo Giuseppe Plasmati, volontario Croce Rossa

Nuovo appuntamento con la rubrica quindicinale di Tesori a quattro zampe TRA UOMO E CANE BASTA UNO SGUARDO, a cura delle volontarie cinofile della Croce Rossa Bassa Sabina. Oggi incontriamo Giuseppe Plasmati, volontario CRI:

Mi chiamo Giuseppe Plasmati, sono un volontario della Croce Rossa e da diversi anni collaboro con il Comitato C.R.I. della Bassa Sabina. Periodicamente, noi volontari, effettuiamo corsi di formazione, di aggiornamento con pratiche addestrative ed interventi di soccorso in vari contesti emergenziali. In questo periodo sto intraprendendo una bellissima esperienza con il gruppo Cinofili C.R.I. della Bassa Sabina, effettuando molteplici attività:

  • preparazione del personale con lezioni ed attività pratiche di cartografia;
  • attività addestrative contesti emergenziali e di soccorso concertate da unità cinofile;
  • progetti di natura sociale, ultimo in atto “impronte nell’anima” svolto nell’ ambiente carcerario di Rieti.

Essere parte integrante del gruppo cinofili ha generato in me una splendida esperienza con i cani. Estremamente importante è l’interazione con loro, sin dal primo contatto che si rafforza successivamente durante l’addestramento, incrementando la fiducia operatore-cane.

Le attività effettuate, grazie all’unità cinofila, mi ha fatto ben capire che i cani addestrati in questo ambito riescono a capire in modo intuitivo le dinamiche che si generano in situazioni emergenziali.

La simbiosi generata nell’immediato nel rapporto operatore-cane, mi ha fatto percepire che i cani impiegati in questo ambito hanno una predisposizione genetica affine alla relazione uomo-cane in ambito sociale ed emergenziale.

(L’articolo prosegue dopo la foto)
Chiunque condivida la propria vita con un animale si sarà reso conto di come la comunicazione con loro viaggi anche attraverso un piano di tipo emozionale. Questo fenomeno complesso prende il nome di “empatia”, che molti pensano sia una sola prerogativa dell’uomo o al massimo dei mammiferi, in realtà ha un’origine evolutiva molto antica.

Il legame affettivo tra l’uomo e il cane non solo può generare uno scambio empatico, ma è anche un supporto alla salute della persona nel momento in cui ci sia una consapevolezza di aver di fronte a sé un essere diverso dalla propria specie e quando tale incontro è motivato da un reciproco desiderio di conoscenza.

È una esperienza bellissima e soprattutto cresce giorno dopo giorno. Da notare che, il lavoro nella loro formazione, educativo, l’approccio empatico relazionale, il “contagio emozionale” tra uomo e animale in ogni attività viene spesso sottovalutato. Vi garantisco che richiede molto impegno, passione e coesione con i cani! Infatti, da questa esperienza ho avuto modo di conoscere i comportamenti tra cane e persona.

Per concludere, dalla mia esperienza positiva, il cane prova emozioni come le proviamo noi, il cane ama giocare, perché si diverte provando un’emozione positiva, e fissa nella sua memoria sia l’azione che sta compiendo sia le persone che partecipano al gioco, che automaticamente sono identificate come persone piacevoli.

Giuseppe Plasmati, volontario Croce Rossa Italiana Bassa Sabina

 

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