La coprofagia nel cane

La coprofagia, ovvero l’ingestione di feci, si classifica in auto-coprofagia (ingestione di feci proprie), coprofagia intraspecifica (ingestione di feci di un altro conspecifico) e eterospecifica (ingestione di materiale fecale di specie diversa). Questo disturbo è di comune riscontro nel cane. Se il cane mangia le proprie feci non subisce, generalmente, danni fisici, ma se mangia le feci di altri animali potrebbe contrarre parassiti intestinali o malattie virali come epatite, parvovirosi e toxoplasmosi (se le feci, per esempio, appartengono ad un gatto infetto da Toxoplasma Gondii).

A volte, la coprofagia può essere relazionata al numero di pasti quotidiani. Offrire al cane un solo pasto al giorno può indurlo a supplire la mancanza di cibo con questo sgradevole comportamento.

Questo comportamento riconosce una etiologia multipla:

– Cause organiche (patologie organiche). È bene far eseguire dal proprio veterinario di fiducia un esame del sangue, soprattutto se l’età dell’animale è avanzata;
– Cause filogenetiche-ontogenetiche (per apprendimento o imitazione, fisiologiche) soprattutto se il comportamento compare da cucciolo;
– Cause comportamentali (problemi comportamentali, patologie ansiose) in associazione ad altri comportamenti patologici.

La terapia sarà influenzata dall’eziologia. Nel cucciolo generalmente passa con la crescita, per cause comportamentali sarà necessario contattare un veterinario comportamentalista per capire la causa sottostante e inserire una terapia comportamentale idonea e per cause organiche sarà necessario inserire una terapia clinica.

Dott.ssa Cristiana Matteocci, medico veterinario comportamentalista

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