Primavera in anticipo… o “ghigliottina” naturale per i ricci? Usciti dal letargo per le alte temperature

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Il mondo animale finora in letargo si sta svegliando anticipatamente a causa delle alte ed inaspettate temperature di gennaio e febbraio. E i ricci sono una tipologia di animali che non è raro trovare anche in città, soprattutto dopo il letargo in cerca di cibo. Il problema, però, è che quest’anno, con il termometro sui 18°C a febbraio, il letargo dei ricci si sta concludendo prima del tempo classico.

I piccoli animali ora si ritrovano a girovagare con il rischio che le temperature possano improvvisamente e notevolmente abbassarsi anche sotto i 0°C portando alla morte degli stessi ricci.

A questo inconveniente se ne aggiunge un altro: proprio durante le loro esplorazioni spesso i ricci rimangono vittime di investimenti da parte di automobili o biciclette, ma fortunatamente non sempre abbiamo vittime, ci sono casi nei quali vengono solamente feriti. Sarà capitato a molte persone di imbattersi in un riccio spaesato oppure ferito. Cosa fare per aiutarlo?

Prima di toccarlo cerchiamo di porci queste domande:
– Ha gli occhi aperti o chiusi?
– Quanto è grande, oltre 10 cm?

Facendo attenzione sia ai piccoli che gli adulti possono essere temporaneamente ricoverati in scatole molto resistenti, ma, specie se molto piccini, andrebbero consegnati subito ad un centro recupero fauna, comunicandolo al Corpo Forestale dello Stato p chiamare la Riserva Naturale Piano dell’Abatino.

Agli adulti e ai giovani un pò più grandi si può dare del cibo per gatti. Per i piccolini invece la questione si complica molto, non utilizzare mai latte vaccino, ma eventualmente utilizzare latte per cuccioli. Per legge, in caso di necessità, è previsto che si possa soccorrere e trattenere un riccio per brevi periodi.

Nel soccorrerli cerchiamo di toccarli il meno possibile in quanto i ricci a contatto con le nostre mani cambiano odore e la mamma potrebbe non riconoscerli più! Oltre a tutto questo fare molta attenzione quando si va in auto, siamo sempre guardinghi.

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