Per chi non microchippa il proprio cane multe fino a 1.540 euro
La Regione Lazio ha dichiarato guerra al randagismo e questa volta fa sul serio. Lo annuncia L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali). Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, entra oggi in vigore la modifica della Legge n.34 del 1997 per la prevenzione del randagismo che prevede una sanzione salatissima che può arrivare a 1.540 euro per chi omette di iscrivere il proprio cane all’anagrafe canina mediante l’inserimento del microchip identificativo.
L’emendamento che ha introdotto la modifica, proposto dalla consigliera Cristiana Avenali su segnalazione dell’OIPA, è stato approvato nella Legge regionale n.9 del 2017, il cosiddetto “minicollegato” in materia di finanza pubblica regionale.
“Un provvedimento che pone all’avanguardia la Regione Lazio nella lotta al randagismo e contro gli abbandoni” – dichiara Mauro Elefante consigliere nazionale dell’OIPA – ” ringraziamo Cristiana Avenali per aver supportato la nostra proposta con il suo emendamento così come ringraziamo tutti coloro che lo hanno votato e supportato”.
Secondo i dati in possesso dell’OIPA, sarebbero circa 11.000 i cani abbandonati che transitano nei canili pubblici del Lazio, con grande sofferenza per gli animali e costi di milioni di euro per i comuni. Senza dubbio le misure di contrasto adottate negli anni passati dall’approvazione della L.R. 34/97, in primis l’istituzione dell’Anagrafe Canina Telematica Regionale e l’adozione del microchip in sostituzione del tatuaggio quale mezzo identificativo degli animali, hanno portato dei risultati significativi, ottimizzando il sistema di controllo rendendolo più efficace ed attuabile.
Significative anche le campagne di sterilizzazione attuate dagli Enti Locali e dalle Associazioni di Volontariato, così come le cosiddette “Giornate del microchip gratuito” che hanno visto una grande sinergia tra pubblico e privato. L’esperienza sul campo delle Guardie Zoofile dell’OIPA nel settore dei controlli per il rispetto della vigente normativa a tutela degli animali, ha evidenziato nel tempo una carenza nelle misure di prevenzione del randagismo dovuta all’assenza di un deterrente significativo e proporzionato al potenziale danno causato dall’abbandono di un’animale, carenza alla quale oggi si è posto rimedio con la modifica della Legge approvata, un utile strumento per la prevenzione del reato di abbandono di animale previsto dall’art.727 del codice penale.
Ora si applichi la Legge effettuando i dovuti controlli soprattutto da parte delle Polizie locali e delle ASL.