Laika e il viaggio senza ritorno, a 57 anni dalla sua morte

Categories: Cani

Aveva 3 anni la piccola Laika, cane meticcio per metà Husky e per metà Terrier, quando il 3 novembre del 1957 venne fatta salire a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2.
Oggi, 57 anni dopo, ancora viene ricordata con malinconia dai tanti amanti degli animali, e da tutti quelli che fin dall’inizio non capirono l’esigenza di prevedere per una missione spaziale l’utilizzo di un cane, innocente e inconsapevole.

Laika era ignara del triste destino al quale stava andando incontro, se vesse saputo e potuto quel viaggio non l’avrebbe mai voluto fare.
La capsula, anche se provvista di rifornimenti automatici di cibo e acqua non prevedeva un ritorno alla base e chiaramente i sensori dei quali era attrezzata, che permettevano il monitoraggio dei segnali vitali del passeggero come la pressione sanguigna, la frequenza respiratoria e i battiti cardiaci, non avrebbero garantito la sopravvivenza della piccola quadrupede.
Secondo alcune fonti Laika morì poche ore dopo l’entrata in orbita.

Da allora molti gli omaggio a lei dedicati, uno di questi è quello della casa produttrice di caravan “Laika”, appunto, che per simbolo ha adottato anche un levriero alato.

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