Inverno randagio

Mentre guardo la mia piccola Laila, una dolcissima meticcia di 4 anni che pisola al calduccio sul divano, sento il freddissimo vento di tramontana soffiare fuori e il pensiero mi corre a loro, a tutte le povere creature che in questo rigido inverno vivono randagie, senza neanche un riparo, senza una ciotola di cibo, nè una carezza a scaldare il loro cuoricino.

Sono 50.000 mila l’anno, secondo le più accreditate stime delle associazioni animaliste, gli abbandoni di cani in Italia e lo stesso numero per i gatti. Un fenomeno agghiacciante! Il destino degli animali abbandonati è terribile: molti muoiono travolti dalle macchine, altri di stenti. Qualche fortunato viene adottato direttamente dalla strada, moltissimi rimangono randagi, la maggior parte finisce in canile.

Specialmente in alcune parti d’Italia i cani e i gatti presenti sul territorio sono veramente tanti. Non tutti i quattro zampe sono temprati per i rigori del clima invernale. I cani di taglia grande mantengono il calore per molto più tempo grazie alla maggiore massa corporea che fa da isolante. Le taglie più piccole, le razze a pelo corto e quelle che non hanno particolare massa corporea sopportano molto meno il rigore invernale e spesso questi piccoli randagi non ce la fanno a sopravvivere all’inverno.

Chi di noi non ha visto un cane aggirarsi per strada di notte, fradicio, sotto il temporale e con la disperazione negli occhi? Per aiutare un animale in difficoltà basta veramente poco e lo possiamo fare tutti, basta solo non voltarsi dall’altra parte, perché chi salva una vita salva il mondo intero!

Durante le gelide notti invernali ancora troppi animali randagi muoiono uccisi dal freddo e dall’indifferenza. Se possibile creiamo vicino casa un piccolo riparo per permettere loro di trovarvi rifugio durante la notte e portiamogli dell’acqua e del cibo secco o umido, avendo cura di posizionarlo in un posto riparato per evitare che l’umidità lo deteriori o lo faccia congelare come accade per l’acqua.

Con le basse temperature i gatti liberi o anche altri animali che vivono all’aperto potrebbero andare a rifugiarsi sotto le automobili, per riscaldarsi con il caldo del motore. Prendiamo la buona abitudine di controllare sotto l’automobile, all’interno del passaruota o per sicurezza dare dei leggeri colpi sul cofano della macchina prima di partire o suonare il clacson, in modo che eventuali ospiti possano fuggire.
Non dimentichiamoci poi dei circa 600.000 cani ospitati nei canili.

Tra loro ci sono anche dei cuccioli, troppo piccoli per superare l’inverno all’addiaccio (spazio recintato di terreno all’aperto). L’inverno nei canili significa box gelidi, a volte poco riparati e dove il sole non entra mai a scaldare il gelo dell’aria. Doniamo al canile più vicino vecchie coperte, piumoni, asciugamani, lenzuola e indumenti usati che invece di essere buttati potranno essere riutilizzati per scaldare le notti fredde e solitarie di poveri cani e gatti, rendendo più tiepido questo loro gelido inverno randagio.

Raffaella Cuomo, volontaria

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