Lo capisci solo quando perdi tutto. Quando le mani che ti accarezzavano non tornano più, quando la cuccia calda diventa un freddo angolo di cemento, quando i giochi smettono di avere senso perché nessuno ti guarda più negli occhi. Ho sei mesi. Solo sei mesi e già so cosa vuol dire essere una rinuncia di proprietà. Una frase che suona come un verdetto. Come se fossi un oggetto restituito. Un qualcosa che non serviva più. Mi hanno lasciata qui, in canile. Dicono che è un posto sicuro, ma io ho tanta paura. Non capisco perché. Piango. Mi dispero. Grido nel modo in cui solo un cuore spezzato sa fare. Nessuno mi aveva detto che l’amore può finire così, da un giorno all’altro.

Sono una taglia media contenuta, 13 chili di dolcezza e confusione. Mi chiamo Mia, ironico, vero? Perché io vorrei solo essere tua. Vorrei potermi rannicchiare di nuovo vicino a qualcuno, sentire un odore familiare, un respiro vicino al mio. Vorrei potermi fidare ancora. Non sono fatta per stare in canile. Ogni rumore mi fa tremare. Ogni abbaio mi spezza il cuore un po’ di più. Non capisco cosa ho sbagliato. Ma so che il mio cuore è ancora pieno d’amore, se solo qualcuno volesse scoprirlo. Mi chiamo Mia. E forse non sono mai stata davvero mia. Ma potrei essere tua. Per sempre, stavolta.

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