Giornata internazionale dei diritti degli animali, LNDC lancia la petizione per vietarne la vendita online: “Non sono merce”

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In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali, LNDC Animal Protection lancia la campagna “Ne abbiamo piene le scatole” con una petizione rivolta al Governo, al Parlamento e alle autorità di regolazione digitale. Obiettivo della campagna è ottenere il divieto totale della vendita e della pubblicità online di animali, di qualunque specie, su siti web, app, social network, marketplace e piattaforme di annunci. La richiesta nasce dalla necessità di porre fine a una pratica dilagante e priva di garanzie, che espone ogni anno migliaia di animali a sofferenze e privazioni, e migliaia di cittadini a truffe e raggiri. Ogni giorno, in Italia, compaiono online centinaia di annunci che presentano animali, spesso cuccioli di razza o esemplari esotici, come semplici oggetti in vetrina. Nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti non tracciabili, senza microchip o documentazione sanitaria, venduti con modalità opache o fuorilegge.

Il quadro attuale prevede requisiti minimi per la vendita a distanza di animali e sanzioni amministrative da 1.000 a 5.000 euro per chi non li rispetta. Ma questi strumenti si rivelano del tutto inadeguati, sia a frenare il mercato illegale, sia a garantire una reale tutela del benessere animale. Le piattaforme digitali non effettuano verifiche sistematiche e gli annunci possono essere pubblicati, sponsorizzati e ripubblicati in modo del tutto incontrollato. In parallelo, il traffico illecito di animali, già previsto come reato specifico dalla Legge 201/2010, continua a sfruttare il web come canale privilegiato per la promozione e la vendita di esemplari importati illegalmente, soprattutto sotto le dodici settimane di età. Gli interventi delle Forze dell’Ordine: NAS, Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza, portano regolarmente al sequestro di animali sprovvisti di documenti o provenienti da allevamenti abusivi, spesso pubblicizzati proprio tramite annunci online.

Sul piano europeo, è in fase di discussione la prima normativa comunitaria sul benessere e la tracciabilità di cani e gatti, che include riferimenti espliciti ai rischi delle vendite online e all’obbligo di adattare le piattaforme per consentire la verifica dell’identità del venditore e della registrazione dell’animale. A livello tecnologico, il nuovo Digital Services Act (DSA), già applicabile in Italia con AGCOM come Coordinatore dei Servizi Digitali, fornisce gli strumenti per intervenire contro contenuti illegali, inclusi gli annunci vietati dalla normativa nazionale. In questo contesto, LNDC Animal Protection chiede al Governo e al Parlamento italiano di fare un passo deciso: vietare la vendita e la pubblicità online di animali, togliendo definitivamente al web la funzione di mercato per esseri viventi. Le uniche comunicazioni da consentire dovrebbero riguardare le adozioni non profit promosse con finalità esclusivamente etiche e senza fini di lucro. “Gli animali non sono oggetti. Gli annunci online li trasformano in merci, ignorando la loro natura di esseri senzienti e aprendo la porta a traffici, truffe e sofferenze evitabili”, dichiara Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection. “L’Italia può agire adesso: fermiamo insieme la vendita online di animali”.

La pagina dedicata alla campagna è disponibile su lndcanimalprotection.org, (https://www.lndcanimalprotection.org/petizione/stop-vendita-online-animali/) con tutte le informazioni per agire concretamente.

Firma subito su Change.org (https://c.org/FSNZtCJx5j) e segui la campagna sui profili social di LNDC Animal Protection: vogliamo raggiungere 50.000 firme per fermare traffici, truffe e sofferenze.

Così nella nota LNDC
Foto: LNDC

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