Basta cavie, la Toscana riconosce metodo alternativo con emocomponenti di scarto

Categories: Attualità

Milioni di animali ancora oggi vengono allevati e soppressi solo per fornire tessuti. Una pratica crudele e inutile che comporta lo stesso errore della sperimentazione animale: pretendere cioè che un topo o un cane sia un modello attendibile per l’uomo

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Errore reso ancora più grave dal fatto che quotidianamente vengono buttati enormi quantità di materiale umano di persone che si sottopongono ad operazioni o prelievi; tessuti e materiale organico specie-specifico ottenuto con il consenso del paziente, quindi eticamente totalmente corretto.

A dare un segno positivo è la Regione Toscana che con una delibera ha deciso di raccogliere gli emocomponenti di scarto dalla lavorazione del sangue per utilizzarli nei test di laboratorio al posto degli animali.

Plasma, piastrine e altri derivati invece di essere smaltiti come rifiuti speciali (fatto che comporta anche una spesa sanitaria) potranno essere applicati nell’ambito di processi di validazione e saggio di farmaci e come materia prima per test alternativi a quelli generalmente condotti su animali da laboratorio, ottenendo valori utili e predittivi per l’uomo oltre a risparmiare la vita di moltissime cavie.

Plauso all’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi che afferma: “Una scelta, quella che facciamo con questa delibera che ha prima di tutto un valore etico, quello di risparmiare gli animali sui quali vengono di solito condotti i test di laboratorio, sostituendo i test in vivo con quelli in vitro. Utilizzando le emocomponenti, inoltre, la qualità dei test è migliore. Gli scarti della lavorazione del sangue non avrebbero comunque altro utilizzo e dovrebbero essere smaltiti a spese delle aziende sanitarie”.

Il nuovo decreto legislativo in tema di sperimentazione animale supporta la condivisione di organi e tessuti al fine di diminuire/sostituire il ricorso alle cavie.

Purtroppo però non sono state ancora emanate linea guida o progettati piani per rendere attuativo il principio.

Confidiamo che l’esempio della Regione Toscana venga ripreso dalle altre Regioni e, parallelamente, venga fatta informazione ai cittadini/pazienti del ruolo fondamentale che ognuno di noi ha nel poter sostenere la ricerca alternativa.

Michela Kuan
Responsabile Area Ricerca Senza Animali

Fonte: www.lav.it

Foto: Internet

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