Halloween, WWF: “Sono troppi gli animali fantasma c he rischiamo di perdere per sempre”

Halloween è la festa dei fantasmi e delle creature che alla loro comparsa provocano paura. Ci sono però animali che ancora oggi compaiono raramente, come fantasmi, e l’unica vera paura che dobbiamo avere è quella di perderli per sempre. In un’epoca in cui droni, fototrappole e altre spie tecnologiche, sembrano poter scrutare ogni angolo della Terra, questi animali sfuggono allo sguardo umano. Creature rare, silenziose, nascoste nei luoghi più remoti del Pianeta. Le conosciamo più per le tracce che lasciano, un’impronta sul fango, un’immagine sfocata, i resti dei loro pasti, che per avvistamenti diretti. Tra questi veri e propri fantasmi, alcuni sono seriamente minacciati di estinzione. La loro capacità di restare invisibili ai nostri occhi complica il lavoro di ricerca e conservazione e, a volte, facilita il lavoro dei bracconieri che purtroppo riescono a catturarli nei modi più crudeli: avvelenando fonti di cibo e di acqua o posizionando trappole e tagliole. In occasione di Halloween, il WWF ha voluto fare il punto sulla loro situazione.
Leopardo delle nevi
Noto come il “fantasma delle montagne” per via del suo folto manto bianco-grigio che ne permette la mimetizzazione, il leopardo delle nevi è uno dei felini più rari da trovare in natura. Presente nelle aree rocciose dell’Asia centrale, questo animale è solitario e, a differenza della maggioranza dei grandi felini, non è capace di ruggire: per comunicare emette un suono non aggressivo chiamato “chuff”. Oggi la sua popolazione è stimata sotto i 7mila individui. E secondo le previsioni potrebbe ridursi del 10% nei prossimi vent’anni. Le cause principali sono il bracconaggio e il cambiamento climatico, che ogni anno riduce sempre di più l’habitat di questo raro felino. Per difenderlo quest’anno il WWF propone la possibilità di adottare a distanza un individuo di questa specie. Un importante aiuto per evitare che il “fantasma delle montagne” diventi solo un ricordo.
Rinoceronte di Giava
Con poche decine di individui rimasti (non più di 80), il rinoceronte di Giava è uno dei mammiferi più rari al mondo ed è anche il più minacciato delle 5 specie di rinoceronti ancora esistenti. Vive in un’area remota e inaccessibile dell’isola di Giava, dove gli scienziati lo monitorano solo grazie a fototrappole e DNA ambientale.
È così elusivo che non esistono fotografie recenti a distanza ravvicinata di individui in libertà.
Saola
Scoperto solo nel 1992, grazie anche al lavoro di ricerca del WWF, sui monti Annamiti, nelle remote foreste tra Vietnam e Laos, il saola è ancora oggi un enigma vivente. Nessuno scienziato lo ha mai osservato libero nel suo ambiente naturale. Questo rarissimo bovide, soprannominato “l’unicorno dell’Asia”, rischia l’estinzione a causa delle trappole dei bracconieri e della frammentazione dell’habitat.
Vaquita
Nel Golfo di California, un piccolo cetaceo lotta contro il tempo: la vaquita, la focena più piccola del mondo, nonché il più minacciato tra i mammiferi marini (si teme che ne rimangano non più di dieci esemplari). Schiva, silenziosa e molto paurosa (alcuni esemplari sono morti di crepacuore durante i tentativi di spostarli in luoghi più sicuri) lavaquita fa il possibile per evitare l’incontro con l’uomo, ma rimane purtroppo vittima delle reti illegali usate per catturare il totoaba, un pesce molto richiesto sul mercato illegale.
Kakapo
È il pappagallo più pesante del mondo, l’unico incapace di volare, eppure uno dei più difficili da vedere. Il kakapo vive solo in poche isole protette della Nuova Zelanda, dove sopravvive grazie a un rigoroso programma di conservazione. È notturno, terricolo, si muove tra il muschio e le felci con una cautela quasi felina, e il suo silenzio è parte della sua difesa. Una specie che unisce fragilità e resistenza in modo commovente.
Leopardo nebuloso
Nascosto tra le foreste pluviali del Sud-Est asiatico, il leopardo nebuloso è un felino dai movimenti eleganti e silenziose. Vive sugli alberi, si muove di notte e il suo mantello maculato si confonde perfettamente con la luce filtrata del sottobosco.
È talmente sfuggente che persino le fototrappole lo catturano di rado. È una vittima silenziosa della deforestazione e della caccia illegale.
Foca monaca
Una volta comune in tutto il Mediterraneo, la foca monaca era considerata estinta in molte aree e paesi fino a pochi anni fa. Timidissima (si rifugia e si riproduce in grotte marine inaccessibili) negli anni ha imparato a sfuggire allo sguardo dell’uomo che l’ha perseguitata crudelmente considerandola una nemica da combattere. Oggi grazie anche alle nuove tecniche di ricerca (come il DNA ambientale) è possibile tracciare una nuova mappa della presenza di questa foca dandole un nuovo futuro.
Elefante di foresta
Nelle foreste del Bacino del Congo centrale vive un gigante che in pochi hanno la fortuna di osservare: l’elefante di foresta. Più piccolo di quello della savana, si muove silenzioso tra gli alberi, lasciando solo orme e sentieri appena visibili. Bracconaggio e deforestazione ne hanno ridotto drasticamente la popolazione cancellandone circa il 70% in pochi anni.
Così nella nota il WWF
Foto: © Stephen Belcher / WWF
