LNDC scrive al Sindaco di Firenze per dire BASTA alle “carrozzelle”

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A Roma si chiamano “botticelle”, nel capoluogo toscano “carrozzelle”, ma il significato è sempre lo stesso: sfruttamento e sofferenza per poveri cavalli sfortunati. Lega Nazionale per la Difesa del Cane scrive al Sindaco di Firenze chiedendo di rispettare questi splendidi animali e di liberarli da una vita di lavori forzati.

Le carrozze che girano per le nostre città d’arte sono sicuramente un’attrattiva pittoresca e affascinante per i tanti turisti che visitano il nostro Paese e sono disposti a spendere anche cifre non proprio economiche per passare un’ora ad ammirare monumenti e panorami su questi “veicoli”. Ma il prezzo più alto lo pagano proprio i poveri cavalli che sono costretti a trainarli con qualsiasi condizione climatica, sia quando ci sono freddo e pioggia sia quando imperversa il caldo torrido. Oppure sono costretti a stazionare per ore, senza un riparo, in attesa dell’arrivo di un cliente.

Nella maggior parte dei casi si tratta di animali che, dopo una vita di abusi e maltrattamenti subiti nell’attività agonistica, vengono condannati a concludere la carriera e la loro infelice esistenza al servizio dei turisti, che molto spesso sono inconsapevoli del dramma quotidiano di questi magnifici equidi. Sempre più di frequente, infatti, si leggono notizie di cavalli colpiti da malori a causa degli sforzi incredibili a cui sono sottoposti in termini di durata e di mole di lavoro, anche nelle giornate più torride e nelle condizioni più disagevoli, nel traffico cittadino e su pavimentazioni che danneggiano i loro zoccoli e le loro articolazioni.

Purtroppo le norme a tutela di questi fantastici e intelligentissimi animali, già di per sé carenti, vengono spesso disattese e raramente le istituzioni intervengono per garantire il minimo benessere richiesto dalle leggi in vigore, avallando di fatto una serie di comportamenti lesivi per i cavalli che hanno avuto la sfortuna di finire tra le mani di chi li sfrutta come se fossero oggetti da cui trarre il massimo profitto con il minimo sforzo.

Firenze è sempre stata un grande punto di riferimento culturale per il nostro Paese ed è desolante constatare che nel 2016 continui a promuovere una “tradizione” che va contro la cultura del rispetto della vita e del benessere di esseri senzienti che hanno una loro dignità e sensibilità. Per questo motivo Piera Rosati, Presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane, ha scritto una lettera al Sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella, chiedendo che Firenze diventi un esempio per tutte le altre città abolendo questa insensata e crudele usanza e mettendo fine alle sofferenze di queste straordinarie creature.

Lega nazionale Difesa del Cane

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