La favola di Cesare

Cesare, ieri quando ho visto il tuo musone felice nella foto ho pensato a quando non avevi neanche un nome, quando eri destinato ad essere uno dei migliaia di maremmani che entrano in canile senza uscirne mai più, perchè si sa, “un cane grande è più impegnativo”…

Tu che, abituato alla libertà, una volta accalappiato e portato in canile piangevi disperato e cercavi in ogni modo di fuggire da quella gabbia per riprenderti la tua vita di cane randagio, ma felice, perchè c’era Giovanna a portarti ogni giorno cibo e carezze.

Invece la tua favola bellissima si è compiuta quando i tuoi occhi si sono incrociati con quelli di Riccardo, che aveva letto il nostro appello su Tesori a quattro zampe e ne era rimasto colpito. Non dimenticherò mai quel bellissimo giorno al canile di Stroncone, quell’incontro tra due anime che si sono subito riconosciute. Da quel giorno sono passati sei lunghi anni. Anni nei quali ti sei sempre più legato alla nuova famiglia e alla nuova casa, circondata da un grande e bellissimo giardino.

Sei diventato da subito il custode, la guardia di quel tesoro che avevi inaspettatamente trovato. Un tesoro fatto di tante coccole, corse, e giochi sul prato con le tue sorelline umane, delle pappe buone che ti prepara Elena e dei lunghi sonni sotto al portico nei caldi pomeriggi d’estate.

Tu, Cesare, abituato ad essere libero, tu che porti sul corpo i segni della malvagità umana, hai deciso di fidarti ancora una volta dell’essere umano e hai regalato il tuo cuore a chi non si è fermato all’apparenza, non ha visto solo un cagnone grande e grosso, ma un’anima da amare e rispettare.

Raffaella Cuomo, volontaria

Condividi sui tuoi social