“Esattamente un anno fa, proprio attorno all’ora di cena, comunicavano dalla clinica veterinaria che Ruth si era arresa per sempre. Non c’è una volta che non si pianga e soffra, ma quella è stata la più cruda in assoluto, per quello che le era accaduto, per le grida che non vanno ancora via dalla mia auto, per la sua lunghissima agonia e, più di ogni altra cosa, forse, per quella posa vitale che ci aveva regalato 40 minuti prima di volare in alto, quando aveva trovato per qualche minuto la forza di alzare la testa, guardarsi attorno e illuderci tutti.

Ruth se ne è andata per arresto cardiaco successivo alle botte subite, successivo all’abbandono, successivo alla nascita dell’ennesimo animale non voluto, non tollerato, maltrattato. Succede tantissime volte, solo che stavolta i volontari siciliani lo hanno saputo e vissuto. Troppo tardi però. Ruth non ha avuto giustizia e purtroppo non ne avrà. Dopo un anno fa ancora male. Molto male.

Salvatore, volontario
Raffaella, volontaria